La prassi di riferimento, pubblicata il 3 Maggio 2019 nel contesto del Decreto Sblocca Cantieri stabilisce le linee guida per la certificazione del personale tecnico addetto alle prove non distruttive (PND) nel campo dell’ingegneria civile, inclusi i beni culturali e architettonici.

La prassi definisce i principi, i criteri e le procedure per la gestione delle attività relative alla certificazione del personale tecnico di livello 1, 2 e 3 addetto alle prove non distruttive nel campo dell’ingegneria civile, inclusi i beni culturali e architettonici, fatte salve le procedure già codificate da altre norme tecniche di settore.

La certificazione del personale addetto alle prove non distruttive nel campo dell’ingegneria civile è già presente in Italia in forma “volontaria” da marzo del 2002, rilasciata secondo “schemi proprietari” di numerosi organismi di certificazione accreditati da ACCREDIA ai sensi della UNI CEI EN ISO/IEC 17024 “Requisiti generali per gli organismi che operano la certificazione delle persone”.

Tutti gli “schemi proprietari” dei vari organismi di certificazione sono stati redatti prendendo a  riferimento la UNI EN 473:2001 “Prove non distruttive – Qualificazione e certificazione del personale addetto alle prove non distruttive – Principi generali (poi sostituita dalla versione del 2008) e successivamente la UNI EN ISO 9712:2012 “Prove non distruttive – Qualificazione e certificazione del personale addetto alle prove non distruttive”, per ciò che concerne i tre livelli di certificazione, il concetto di addestramento ed esperienza, i requisiti visivi, la valutazione degli esami di qualificazione, il rilascio e la validità della certificazione, il rinnovo della certificazione, la ricertificazione e la revoca della certificazione.

Dal 2002 ad oggi i vari organismi, tra cui Bureau veritas, di cui siamo Centro di Esame, hanno certificato oltre 2.000 tecnici su tutto il territorio nazionale a fronte di corsi di addestramento organizzati da enti di formazione, associazioni di settore, ordini professionali ed università.

Dal momento che l’efficacia di tutte le applicazioni delle prove non distruttive dipende dalle capacità delle persone che le eseguono o ne sono responsabili, si è reso indispensabile sviluppare, una prassi di riferimento al fine di fornire un mezzo di valutazione e documentazione della competenza del personale incaricato di effettuare prove non distruttive nel campo dell’ingegneria civile, i cui doveri richiedono l’appropriata conoscenza teorica e pratica delle metodologie da eseguire, specificare, supervisionare, monitorare o valutare.

Le prove non distruttive hanno assunto negli ultimi anni una sempre maggiore rilevanza per la diagnosi ed il controllo delle costruzioni civili anche in virtù delle mutate e sopravvenute disposizioni normative.

La UNI/PdR 56:2019 copre la competenza nei seguenti metodi di prova:

  • ultrasonora (UT)
  • sonora (SO)
  • sclerometrica (SC)
  • magnetometrica (MG)
  • prelievo di campioni e prove chimiche in sito (CH)
  • del potenziale di corrosione delle armature (PZ)
  • di estrazione, pull out/pull off (ES)
  • misura delle deformazioni e tensioni (DT)
  • di penetrazione, su calcestruzzo/malta/legno (PE)
  • monitoraggio strutturale (MO)
  • prove dinamiche (DN)
  • esame visivo ed ispezione delle opere civili ed infrastrutture (VT)
  • georadar (GR)
  • termografia ad infrarossi in ambito civile (TT Civ)
  • prove con martinetti piatti (MP)
  • prove di carico (PC)

Rispetto ai nostri corsi di Formazione, in seguito alla prassi segnaliamo che:

  • il Corso di prove Chimiche in Sito (CH) include, anche il prelievo di campioni di calcestruzzo;
  • I Corsi di Prova di Estrazione o Pull-Out (ex EST) e di Pull-Off (ex EST-PF) vengono inglobati nella Certificazione ES;
  • Il Corso di Penetrometrica (ex PE) su Malta si integra con la Penetrometrica su Legno e CLS nella Certificazione PE;
  • il Corso di Ispettore Visivo Opere e Infrastrutture (ex VT-INF) viene inglobato, in seguito alla pubblicazione della prassi “esame visivo ed ispezione delle opere civili ed infrastrutture (VT) “;
  • viene introdotto il Corso di Termografia Civile (TT Civ) mentre rimane invariato il Corso di Termografia Multisettoriale (TT).

Per quello che riguarda le ore di addestramento ed i requisiti minimi per accedere all’esame vi invitiamo a consultare il documento integrale (link infondo alla pagina), che illustra a pag.14, prospetto A, i requisiti minimi di addestramento in aula per le varie metodologie previste dalla PdR, sulle quali è possibile applicare una riduzione:

  • applicare una riduzione del 33% delle ore totali previste, limitatamente a tematiche inerenti conoscenze tecniche in scienza e tecnologia dei materiali da costruzione e della fabbricazione;
  • una riduzione fino al 50% del cumulo di ore di addestramento (esclusivamente per l’accesso diretto al livello 2) può essere accettata dall’organismo di certificazione per i candidati che soddisfino uno dei seguenti requisiti: che cercano di ottenere la certificazione in più di un metodo o che dispongono già della certificazione e ne vogliono ottenere un’altra, se il programma di addestramento interessato riprende alcuni aspetti comuni o già trattati (per esempio, la parte generale sulla conoscenza della tecnologia dei materiali generalmente esaminati); in possesso di laurea in materie tecnico-scientifiche (per esempio, ingegneria civile, ingegneria edile, ingegneria dei materiali, architettura, geologia, tecniche della costruzione e gestione del territorio, ecc.); in possesso del diploma in materie tecnico-scientifiche (per esempio: geometra, perito edile, perito industriale, ecc.), che abbiano superato l’esame di Stato per l’iscrizione all’albo professionale. 

Per tutte le informazioni vi invitiamo a consultare il documento in versione integrale: scarica il PDF.

Contattate la Segreteria Corsi: sapremo darvi tutte le informazioni di cui avete bisogno!